Nel pomeriggio di sabato 10 ottobre si è svolto l’incontro con l’insegnante e scrittrice torinese Annamaria Blogna, che ha recentemente dato alle stampe il romanzo “Quel che passa il convento“. In questa sua seconda opera, di due anni successiva all’esordio con “La verità dei gelsi“, si ritrovano molti elementi cari all’autrice, tra cui l’amore per la Sicilia, terra d’origine della sua famiglia, e per la cucina tradizionale. Frutta e dolci, in particolare, sono stati il fil rouge che legava il romanzo (alcuni passaggi fanno davvero venire l’acquolina in bocca!) al luogo della presentazione: lo spazioso dehors della yogurteria artigianale Dolce Via di Torino.
Quanti misteri intorno a quel convento
Durante l’incontro Annamaria ha letto un estratto del romanzo e dialogato con il pubblico, scambiando esperienze e punti di vista sulla scrittura. L’idea alla base del nuovo romanzo, ha raccontato, le è venuta nell’estate di qualche anno fa, nel corso di una vacanza in Liguria. Al centro delle vicende narrate nel libro c’è il convento di Santa Brigida ad Acquafredda, città siciliana di fantasia, davanti a cui un gruppo di anziane suore manifesta per motivi poco chiari. Sarà la giovane giornalista Pandora Orlando, detta Dora, a indagare sul curioso sit-in e su altri avvenimenti in apparenza slegati, da un vecchio omicidio irrisolto ad alcuni casi di speculazione edilizia, svelando retroscena inattesi e rivelatori. Nonché attirando attenzioni pericolose…
Nonostante le vicende siano interamente frutto della sua immaginazione, l’autrice ha spiegato di aver preso spunto da un fatto di cronaca e dal proprio vissuto famigliare, specialmente in relazione al nonno siciliano di cui scoprì un grande segreto solo dopo la sua scomparsa. Nel romanzo si parla anche della nostra Torino, in cui nasce e si evolve una relazione romantica: dal flirt alla passione sotto l’ombra della Mole.
C’è spazio anche per le delizie
“Quel che passa il convento” mette in evidenza molti aspetti peculiari della sua ambientazione siciliana, come il folclore caratteristico, i vividi panorami e i lati più oscuri. La cultura culinaria sicula, tramandata di generazione in generazione, si ritaglia non solo uno spazio ma anche un ruolo cruciale nelle vicende. Già nella copertina, scelta dall’editore Golem Edizioni, il cibo può trarre in inganno: la frutta che alletta il lettore con i suoi colori sgargianti è infatti frutta di Martorana, composta da farina di mandorle amalgamata con il miele. A questa e alle altre golosità citate nel romanzo, Annamaria ha dedicato le ultime pagine del libro in forma di ricettario: ingredienti, istruzioni di preparazione e cenni storici sulle migliori prelibatezze che la terra dei suoi avi ha da offrire.
Quale location poteva quindi fare da cornice migliore per la presentazione di questo libro se non un’attività artigianale dove i dolci sono di casa? La yogurteria, gelateria e creperia Dolce Via di via Baltimora 142/b, vicino alla libreria Essai, offre una varietà di squisitezze – compresi thè e tisane con pasticceria secca – in un ambiente molto grazioso. Impossibile per noi non apprezzare anche l’angolo con i libri per bambini!
Alla chiusura dell’incontro, Annamaria non ha escluso la possibilità che la sua apprezzata protagonista Dora e i diversi personaggi che la circondano tornino in azione in un nuovo romanzo, magari per un altro reportage che porti alla luce ben più del previsto.
Sia che dia seguito a questa avventura, sia che scelga di raccontare qualcosa di completamente diverso, la libreria Essai non vede l’ora di rivedere l’autrice sui propri scaffali… e magari davanti a un’altra coppetta di yogurt con cioccolato!