Giulio Macaione - Scirocco - Bao Publishing

La forza di lasciarsi andare: “Scirocco” di Giulio Macaione

Scirocco” è un graphic novel scritto e illustrato da Giulio Macaione, uscito nel maggio 2021 per la casa editrice Bao Publishing. Ammetto di non essere una grande lettrice di fumetti, eppure di questo ho percepito subito il fascino: conoscevo poco o nulla della trama ma l’ho acquistato a scatola chiusa, c’era qualcosa che mi attraeva e mi sono lasciata guidare dall’istinto. Sarà stato il titolo oppure la copertina… D’altronde, come si fa a resistere a una copertina così bella

Giulio Macaione - Scirocco - Bao Publishing

Per un bel po’ comunque è rimasto lì, sullo scaffale, in attesa di essere scoperto e finalmente è arrivato il suo momento. Ora che l’ho letto mi chiedo: ma come ho fatto ad aspettare tutto questo tempo?

Una storia intergenerazionale 

Possiamo definire “Scirocco” una storia intergenerazionale poiché collega fra loro tre diverse generazioni. Quella che troviamo in questo graphic novel è una famiglia non tradizionale che convive sotto lo stesso tetto: la diciassettenne Mia, il padre single Gianni e la nonna materna Elsa. La storia si svolge tra Venezia e la Sicilia, precisamente a San Mauro Castelverde, un piccolo paese montano in cui Elsa è nata e cresciuta prima di decidere di trasferirsi al nord, per amore. 

Mia ha una passione viscerale per la danza e un padre affettuoso che vorrebbe ritrovare l’amore ma fatica a lasciarsi andare. A fare da collante è la straordinaria nonna Elsa che sprona entrambi a inseguire i propri sogni, nonostante i tentennamenti e le paure. La stessa Elsa ha dovuto abbandonare il proprio, di sogno, a causa di un brutto male che le ha lasciato cicatrici profonde sia nel corpo che nell’anima. Ha vissuto il dolore sulla sua pelle e non vuole assolutamente che figlio e nipote rinuncino a qualcosa che gli sta a cuore. 

Ehi scemotta… stai facendo un passo importante ed è normale avere paura. Nessuno sa come andrà il futuro, ma di una cosa sono certa… se hai un sogno e ti fai il culo, non ti pentirai mai di averlo seguito.

Giulio Macaione – Scirocco

Un giorno però, una notizia inaspettata sconvolge nuovamente le loro esistenze. La nonna fugge in Sicilia per stare un po’ con sé stessa e trova rifugio a casa di Luigi, il suo primo amore, mai dimenticato, di quando era solo una ragazzina. 

Grazie a lui trascorrerà dei giorni meravigliosi e spensierati ma quando Gianni e Mia, preoccupati per la sua scomparsa, si presenteranno alla sua porta, Elsa prenderà una decisione importante e dolorosa che cambierà per sempre le loro vite. 

Legami familiari, malattia e perdita

“Scirocco” è una storia intima e bellissima che affronta temi importanti quali i legami familiari, la malattia e la perdita. Sono argomenti estremamente forti, di cui spesso è difficile parlare, ma l’autore lo fa con una delicatezza tale che scivolano via senza lasciare la pesantezza sul cuore. Quello di Giulio è un racconto doloroso sì, che farà scendere magari una lacrimuccia, ma è anche carico di vita e di speranza.

Ho trovato davvero poetico il modo in cui l’autore ha deciso di narrare le vicende: ha avuto il coraggio di affrontare determinate tematiche, spesso ancora considerate tabù, con estrema naturalezza. Il cuore della storia è sicuramente il legame che unisce profondamente i tre protagonisti: Mia ha un rapporto bellissimo con il papà e anche con la nonna, parlano di tutto e si confidano, quasi fossero amici. Gianni e Elsa invece sono spesso in conflitto e lui fatica ad accettare le scelte della mamma. In mezzo, la quotidianità della vita a Venezia, i ricordi del passato in Sicilia, la passione per la danza e la tematica LGBTQ+.

Macaione è riuscito a unire tutti questi ingredienti in maniera perfetta e armoniosa, creando una storia delicata e coraggiosa sull’amore, sul rapporto con la malattia e sulla libertà di scelta, anche a costo di ferire i propri cari. 

Sfumature di Scirocco

Come dicevo all’inizio, il titolo è stato una delle prime cose che mi ha colpito di questo graphic novel. Lo scirocco è un vento caldo e umido proveniente da Sud-est che soffia spesso in Sicilia, ma in generale in tutte le regioni del Sud Italia. Può essere anche la causa del fenomeno dell’acqua alta a Venezia, ed ecco quindi il collegamento tra il vento e le due città in cui è ambientata la storia. Ho trovato molto originale la scelta di questo titolo, che a mio parere ha anche una forte valenza metaforica: come il vento soffia liberamente sulle cose e sulle città, così anche i personaggi si lasciano andare ai propri desideri e alle proprie volontà. Inoltre, il bar in cui lavora Gianni porta proprio il nome “Scirocco”, a voler evidenziare il legame che lo unisce alla Sicilia, la sua terra natia, ma anche a richiamare il titolo dell’opera. 

La cosa che più ho amato di questo romanzo a fumetti, oltre alla storia così emozionante, profonda e ricca di vita, è stato sicuramente il segno grafico con cui sono disegnati i personaggi, ma soprattutto la scelta dei colori. Il libro è diviso convenzionalmente in tre capitoli, ognuno dei quali ha una diversa colorazione che ne evidenzia l’atmosfera e gli stati d’animo dei protagonisti. Nella prima parte, quella ambientata a Venezia, l’autore ha scelto di usare due tonalità, il bianco e l’azzurro, a sottolineare “l’acquaticità” della città. Quando Elsa approda nel suo paesino natio, le pagine si tingono allora di giallo: come il sole, come il grano, a simboleggiare il carattere gioioso e spensierato di quei giorni vissuti lì insieme a Luigi. L’ultima parte invece presenta una bicromia bianco/lilla che suggerisce un tono più malinconico poiché è la parte in cui Mia e Gianni devono arrendersi alla scelta di Elsa e continuare a vivere, nonostante tutto. 

Giulio Macaione - Scirocco - Bao Publishing

Non avevo mai letto nulla di Giulio Macaione prima di questo suo ultimo fumetto, ma mi è piaciuto tantissimo come è riuscito a caratterizzare i personaggi. I tratti sono a volte netti e precisi, a volte più sfumati, quasi accennati. I lineamenti del viso, poi, sono incredibili: ci sono delle intere pagine in cui a parlare sono solo le illustrazioni, e le espressioni dei personaggi sono talmente belle, naturali e accurate che davvero i dialoghi sarebbero stati superflui. 

La sceneggiatura poi ha un taglio quasi cinematografico che si evince dalla sequenzialità delle tavole, nelle quali ha anche inserito qua e là frasi di alcune canzoni. Giulio infatti, durante un’ intervista, ha dichiarato: “Quando penso una scena, lo faccio come se fosse un film: non immagino una tavola, ma i movimenti della camera, la colonna sonora, i rumori di sottofondo. È qualcosa che faccio spontaneamente, senza troppa ricerca. Per quanto riguarda la colonna sonora, ho inserito delle canzoni nel libro innanzitutto perché il lavoro del fumettista è piuttosto solitario, perciò ascolto molta musica e nel mio caso finisce sempre per ispirarmi, e poi alcune provengono dal mio vissuto”.

Per quanto riguarda la mimica dei personaggi ha invece affermato: “Mi sono concentrato molto sulla mimica dei personaggi, soprattutto perché mi sono reso conto che i passaggi più forti di un fumetto sono spesso quelli senza dialoghi. Affidi tutto all’espressività. Sento i protagonisti di Scirocco più vivi rispetto a quelli dei libri precedenti, sono più realistici. Graficamente, il mio intento non è il realismo e sono da sempre influenzato dal manga e dal suo approccio essenziale, ma cerco di tenermi in equilibrio tra una rappresentazione più sintetica e una più classica europea”.

Insomma, “Scirocco” mi ha letteralmente conquistata. Un libro sincero, autentico, emozionante e bellissimo, con unico difetto: finisce troppo in fretta!

L’autore

Classe 1983, Giulio Macaione è un fumettista e un illustratore. Nato e cresciuto in Sicilia, attualmente vive a Bologna. Dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti, ha iniziato la sua carriera di fumettista nel 2005 per la rivista Mondo Naif di Kappa Edizioni e con questa stessa casa editrice ha pubblicato anche “The Fag Hag” e “Innamorarsi a Milano”. Negli anni ha realizzato diversi graphic novel tra cui “Ofelia”, “I colori del vicino”, “Basilicò” e “Stella di Mare”, entrambi pubblicati da Bao Publishing. Giulio è arrivato anche in Francia con Editions Physalis, Ankama e Editions du Long Bec e negli Stati Uniti con un graphic novel intitolato “Alice: from Dream to Dream”, pubblicato poi anche in Italia sempre da Bao.

Giulio Macaione - Scirocco - Bao Publishing

Oltre a illustrare fumetti, Macaione è anche insegnante presso la Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. 

Le sue radici e la sua Sicilia sono spesso presenti nei suoi lavori, come in “Basilicò” e “Stella di Mare”, e li si ritrova con forza anche in “Scirocco”. Tuttavia in questa sua ultima opera troviamo anche una fetta importante dedicata a Venezia. L’autore ha raccontato il perché di questa doppia scelta: “Non ho mai vissuto a Venezia, ma per me è la città più bella del mondo e dopo aver disegnato questo libro ho ancora tanta voglia di raccontarla. Inoltre c’è l’acqua e chi ha letto i miei libri precedenti sa ormai che io amo il mare e da siciliano ce l’ho nel Dna. Da San Mauro Castelverde è possibile vedere il mare da lontano; però non è semplice raggiungerlo, perché il paese si trova sul pizzo di una montagna. Mia madre, che è cresciuta lì, è stata in spiaggia per la prima volta a 5 anni e questo aneddoto mi ha sempre affascinato. Allo stesso modo, anche Venezia si trova sul mare, ma non hai la possibilità di toccarlo, quindi mi piaceva molto questo parallelismo”.

In “Scirocco” si ritrova anche molto delle sue esperienze e del suo vissuto, come ad esempio la perdita di una persona cara, da cui ha preso ispirazione per raccontare la malattia di Elsa: “Ho avuto questa storia in gola da quando ho perso una persona molto importante. Non sapevo cosa con esattezza dovevo buttare fuori, perché anch’io come Mia sono stato comprensivo, sentendo di dover assistere al dramma di un’altra persona con profondo rispetto. La parte più difficile da scrivere è stata proprio quella in cui Mia si dice ancora piena di rimpianto per non aver parlato e non aver cercato di esortare a una scelta diversa. Realizzare Scirocco mi è servito ad addomesticare un dolore che non riuscivo a superare, ho scavato in questi sentimenti e ho cercato di riportarli sulla carta”.

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